DISTURBO BIPOLARE

Il Dis­tur­bo Bipo­lare o Mani­a­co Depres­si­vo è un dis­tur­bo grave, carat­ter­iz­za­to dall’alternanza di uno sta­to depres­si­vo e di uno sta­to mani­a­cale (o ipo­ma­ni­a­cale) che provo­ca sbalzi dell’umore e del comportamento.

In genere le fasi depres­sive ten­dono a durare più a lun­go di quelle mani­a­cali, a volte la transazione da una fase all’altra è imme­di­a­ta, altre volte invece, è inter­val­la­ta da un peri­o­do di umore normale.
Le fasi depres­sive non si dif­feren­ziano molto da quelle degli episo­di depres­sivi del­la Depres­sione Mag­giore Unipo­lare: umore depres­so e tris­tez­za per la mag­gior parte del­la gior­na­ta, sen­so di inadeguatez­za, perdi­ta di ener­gia ed inter­es­si, inson­nia, perdi­ta di appeti­to ed irri­tabil­ità, spes­so sen­si di col­pa e pen­sieri di morte.
Le fasi mani­a­cali ven­gono gen­eral­mente descritte come l’esatto con­trario di quelle depressive.
I Sin­to­mi pos­sono includ­ere: uno sta­to eufori­co o irri­tabile, una aumen­ta­ta attiv­ità e sen­sazione di forza o di ener­gia, una aumen­ta­ta rapid­ità e veloc­ità di pen­siero, aspi­razioni ambiziose e spes­so grandiose, dimin­uzione delle capac­ità di giudizio e di autocritica.
Chi sof­fre di questo dis­tur­bo, può met­tere in atto com­por­ta­men­ti impul­sivi come spese ecces­sive o com­por­ta­men­ti peri­colosi, non aven­do la capac­ità di val­utare cor­ret­ta­mente le con­seguen­ze dei pro­pri atti.
In molti casi tut­tavia, la fase mani­a­cale, non si carat­ter­iz­za per un ecces­so di eufo­ria, ma per un umore dis­fori­co, cioè per un sen­so di costante rab­biosità che si tra­duce in irri­tabil­ità ed intoller­an­za, spes­so in aggressività.
Il Dis­tur­bo Bipo­lare è un dis­tur­bo cron­i­co ed inval­i­dante che meri­ta atten­zione clin­i­ca. Colpisce cir­ca 1,2% del­la popo­lazione ed incide pesan­te­mente nel­la vita famil­iare, sociale e lavo­ra­ti­va delle per­sone che ne soffrono.
Le cause non sono state del tut­to chiarite, alcune ricerche ten­dono ad affar­mare che ques­ta patolo­gia sia la con­seguen­za di uno squilib­rio chim­i­co in alcune par­ti del cervel­lo, altre han­no mes­so in luce una pre­dis­po­sizione genet­i­ca. Si osser­va infat­ti che il Dis­tur­bo Bipo­lare tende a carat­ter­iz­zare grup­pi famil­iari e che i par­en­ti stret­ti ne sono più facil­mente col­pi­ti. A volte even­ti trau­mati­ci come gravi lut­ti o perdite, pos­sono innescare episo­di di questo dis­tur­bo in sogget­ti pre­dis­posti.

TERAPIA

Le ricerche sci­en­ti­fiche han­no dimostra­to che per ottenere una migliore sta­bil­ità dell’umore, è nec­es­sario asso­cia­re ad un trat­ta­men­to far­ma­co­logi­co, una psi­coter­apia preferi­bil­mente di ori­en­ta­men­to cog­ni­ti­vo-com­por­ta­men­tale.

La Psi­coter­apia Cog­ni­ti­vo Com­por­ta­men­tale mira a guidare i pazienti:
— ad indi­vid­uare, a met­tere in dis­cus­sione ed infine a mod­i­fi­care i pro­pri stili di pen­siero irrazion­ali e disfunzionali;
— ad acquisire la capac­ità di uti­liz­zare strate­gie più effi­caci per affrontare le dif­fi­coltà quotidiane;
— a con­trol­lare la pro­pria impul­siv­ità e a miglio­rare le pro­prie abil­ità comunicative;
— a super­are le fasi depres­sive sec­on­do le modal­ità tipiche delle Ter­apie Cog­ni­ti­vo Comportamentali.

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