DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO

Il Dis­tur­bo d’Ansia Gen­er­al­iz­za­to è una realtà clin­i­ca che carat­ter­iz­za quei sogget­ti che appaiono croni­ca­mente ansiosi o appren­sivi e che ver­san­do in uno sta­to di ecces­si­va pre­oc­cu­pazione per le cir­costanze quo­tid­i­ane, vivono una con­dizione di costante allarme e di iper­vig­i­lan­za. Si trat­ta di per­sone che sentono di temere qual­cosa ma non sono in gra­do di esprimere di che pau­ra si trat­ti. A causa del­la ten­sione mus­co­lare per­sis­tente e delle reazioni auto­matiche alla pau­ra, pos­sono svilup­pare emi­cra­nia, pal­pi­tazioni, ver­tig­i­ni ed inson­nia. Questi dis­tur­bi, insieme allo sta­to ansioso per­sis­tente, cau­sano dif­fi­coltà ad affrontare le nor­mali attiv­ità quotidiane.

Per la diag­nosi di Dis­tur­bo d’Ansia Gen­er­al­iz­za­to, sono nec­es­sari almeno 3 dei seguen­ti sintomi:

  • irre­qui­etez­za
  • affat­i­ca­bil­ità
  • irri­tabil­ità
  • ten­sione muscolare
  • son­no irre­qui­eto, insod­dis­facente o dif­fi­coltà a pren­dere sonno.

Molti sono i fat­tori che pos­sono avere un ruo­lo impor­tante nel­lo svilup­po di questo dis­tur­bo d’ansia: fat­tori geneti­ci pre­dispo­nen­ti, fat­tori ambi­en­tali (edu­cazione rice­vu­ta, com­por­ta­men­to dei gen­i­tori, ecc.), fat­tori legati al modo di inter­pretare la realtà con­sid­er­a­ta minac­ciosa e fonte di peri­coli. Ciò può essere dovu­to anche a trau­mi o a situ­azioni par­ti­co­lar­mente stres­san­ti vis­su­ti dal soggetto.
In ogni caso i sin­to­mi ansio­geni riman­gono anche quan­do la causa sca­tenante non c’è più e si ripresen­tano di fronte a situ­azioni comu­ni anche min­i­ma­mente stressanti.
Il Dis­tur­bo d’Ansia Gen­er­al­iz­za­to si può man­i­festare asso­ci­a­to ad altri prob­le­mi di salute men­tale come depres­sione e schizofre­nia.

TERAPIA

I trat­ta­men­ti che risul­tano più effi­caci per la cura del Dis­tur­bo d’Ansia Gen­er­al­iz­za­to sono la Ter­apia Cog­ni­ti­vo Com­por­ta­men­tale e l’EMDR.

La Ter­apia Cog­ni­ti­vo Com­por­ta­men­tale può avvaler­si di numerose tec­niche (tec­niche com­por­ta­men­tali, di ristrut­turazione cog­ni­ti­va, eser­cizi di rilas­sa­men­to) e di scegliere quelle più rispon­den­ti alle carat­ter­is­tiche e alle neces­sità dei pazienti.
L’EMDR (Desen­si­bi­liz­zazione e rielab­o­razione medi­ante i movi­men­ti ocu­lari) risul­ta par­ti­co­lar­mente indi­ca­to per la cura di sta­ti ansiosi a segui­to di trau­mi o di situ­azioni stres­san­ti (lut­ti, abban­doni, inci­den­ti cat­a­strofi nat­u­rali, ecc.).
L’impiego degli psi­co­far­ma­ci può essere con­siglia­to in alcu­ni casi ma non può sos­ti­tuire l’intervento psicoterapeutico.

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